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Grazie!!!

Grazie a tutto il reparto di urologia Cesarina Riva, sia per il mio intervento perfettamente riuscito, sia per la qualità della assistenza prestatami in 10 giorni di ricovero… Di tutti i medici/infermieri/ausiliari ho un bellissimo ricordo, pur se velato da momenti di sofferenza.
Competenza, pazienza e cortesia sono i fiori all’occhiello di questo reparto, in cui il paziente è sempre al centro della attenzione indifferentemente dalla gravità o meno della patologia; la sensazione è quella di essere a casa e, nonostante tutte le difficoltà di un lavoro pesante e spesso non scevro di difficolt,à non manca mai un sorriso o una battuta, che fanno molto di più di tante medicine… al morale di chi è li con il timore di non farcela, o con la paura di sapere che il proprio problema ha un nome difficile da nominare…
Di tutti ho conservato un nome ed un soprannome (di cui non pubblico per privacy) la mia gratitudine infinita a:
Francesco, Bernardo, Matteo, Michele: medici instancabili e sempre presenti.
Valentina e Silvia, specializzandi sorridenti e disponibili
Raffaele, Salvatore, Angela, Adriana, Graziella, Raffaella, Chiara: cari infermieri che avete supportato e sopportato la mia degenza con pazienza ed indubbia professionalità.
Solo grazie a voi sono riuscito a tornare la persona di prima…
Grazie ancora.
Patologia trattata
Tumore al rene con ablazione.

01/01/2014 Americo Carcano

Intervento con robot da Vinci

Sono stato operato lo scorso 24 Luglio 2013 dal Dott. Bernardo Rocco per asportazione totale della prostata. Consiglio questo reparto e questo tipo di intervento, eseguito con grande professionalità dal Dott. Rocco e dalla sua equipe, a tutti quei pazienti che devono affrontare questo tipo di intervento. Il risultato post operatorio è stato veloce e così la ripresa della continenza urinaria. Un grazie di cuore a tutto il reparto.
Patologia trattata
Adenocarcinoma prostatico – prostatectomia radicale.

21/10/2013 Alessandro Magni

Mauro Brezzi

Quando mi hanno consegnato l’esame istologico, l’unica cosa che sapevo era che avevo un tumore alla prostata e che doveva essere operato. Nient’altro. Sarei stato sottoposto ad un’operazione tradizionale, con tutte le conseguenze del caso, che io avevo accettato perché non sapevo di avere un’alternativa.

Ho degli amici in California. Ci parliamo spesso, via Skype. Ed è così che una sera gli ho raccontato di quello che mi stava succedendo. Mi sono confidato con loro, detto che sarei stato sottoposto ad un’operazione sei mesi dopo. E sono stati loro a dirmi quel che ignoravo: non dovevo aspettare sei mesi. Non dovevo sottopormi ad un’operazione tradizionale. Fu allora che sentii per la prima l’espressione “chirurgia robotica”. In California tutti usavano il robot per quel tipo di operazione: perché non avrei dovuto usarlo anch’io?

Andai su internet e cercai se in Italia ci fosse stato qualcuno che praticasse la prostatectomia robotica. E così trovai il professor Bernardo Rocco. Lo contattai e fu lui ad operarmi a luglio del 2008: non ho dovuto aspettare sei mesi.

Sei ore di operazione dalla quale io sono uscito benissimo. Cinque giorni dopo ero già a casa e, di lì a due giorni, non avevo più neanche il catetere. Non ho avuto problemi di incontinenza in seguito all’operazione. Sono stato subito bene. Così bene che appena due settimane dopo l’operazione sono potuto andare a Roma, in viaggio: lì c’erano ad  aspettarmi i miei amici californiani.

Mauro Brezzi

Elogio per il trattamento Avuto nel reparto

Sono il Sig. Angelo Lenti nato a Carosino (TA) il 19/08/1941, abitante a Milano in via G.B. Vico n.01
Voglio dimostrare che non c’è solo Malasanità a Milano. Io sono stato operato presso il reparto di Urologia il 30/05/2013 diretto dal dott. Rocco Francesco; chi mi ha operato è il dott Rocco Bernardo con altri.
Sono stati tutti bravissimi nel capire come uno deve affrontare l’intervento..
Ci tengo a far sapere che il personale medico, infermieristico e tutti gli altri che lavorano in questo reparto, sono delle persone preparate, brave e gentili con tutti gli ammalati, compreso me.
Un ringraziamento di vero cuore va a tutto lo staff.
Distinti saluti,
Angelo Lenti
Patologia trattata
ADENOCARCINOMA PROSTATICO.

08/07/2013 ANGELO LENTI

Giampaolo Betti

Dopo una certa età, è consigliabile tenere sotto controllo la prostata. Si sa. Ed io, infatti, l’ho sempre fatto. Ed è stato così che, negli anni, ho visto il mio Psa salire fino a 11, un record che non faceva decisamente pensare bene.
Così, a 71 anni e con una prostatite acuta, decido di muovermi e di chiedere più di un consulto.
Il primo urologo da cui vado, mi sbologna in appena cinque minuti.
Il secondo, invece, mi dice di volermi fare una serie infinita di esami, tutti a pagamento.
Il terzo, poi, mi spiega che la prostata ingrossata va affrontata con una prostatectomia parziale, effettuata con l’intervento classico, o con una prostatectomia totale eseguita, magari, con il robot.
Raccolgo molte informazioni su internet e in me si consolida la convinzione di essere operato col robot e di farmi asportare interamente la prostata, così da non avere più pensieri, almeno su quel fronte.
Così, su consiglio di mia moglie che ancora non mi sente tranquillissimo, vado da un mio amico medico:
mi parla del professor Rocco e mi dice che lui, per l’intervento in robotica, è un vero e proprio fenomeno.
Torno su internet, stavolta per trovare informazioni sul dottor Rocco, e scopro che è stato addirittura allievo di Patel, luminare mondiale per quel che riguarda la prostatectomia robotica.
Mi affido così, senza dubbi, al professor Rocco e al suo staff che è eccezionale:
recupero in maniera velocissima ed il poco sanguinamento si esaurisce in appena 3 giorni.
Torno a casa senza il più piccolo problema d’incontinenza e con un getto d’urina perfetto.
Alla prima visita di controllo dopo l’intervento, il dottor Rocco mi fa vedere il video della mia operazione: assisto così al distacco della mia prostata, con una precisione e perfezione che mi lascia senza parole.
Ora sto bene, non ho nessun problema di erezione e il mio Psa è pari a zero.
Sono sereno.

Giampaolo Betti

Romano Angelo, 58 anni, Milano

Quando mi hanno dato la notizia che avevo un carcinoma prostatico era il giugno del 2012. Io avevo 57 anni, piuttosto giovane, quindi, per la media dei pazienti colpiti da questo tipo di tumore. I due medici stavano davanti a me e tenevano tra le mani la busta col risultato della biopsia che avevo fatto appena 20 giorni prima. Sono stati loro a darmi la notizia e lo hanno fatto con la più grande umanità possibile, spiegandomi tutto per filo e per segno.

Avevo sempre avuto timore dei medici: una cosa stupida, che capisco solo adesso. Erano passati 5 anni dall’ultimo controllo. Poi, mi ero fatto coraggio e, nel maggio del 2012, avevo deciso di farmi visitare e subito mi avevano detto che c’era qualcosa che non andava alla prostata. Il mio Psa era a quota 7,10.

Era strano: avevo avuto paura di farmi visitare ma adesso che i dottori mi dicevano che avevo un tumore, quasi mi sembrava che quella notizia non fosse diretta a me, che non fossi io il malato ma una persona che conoscevo appena. Sono rimasto in uno stato di trance che, forse, mi ha impedito di non farmi prendere dal panico.

I dottori mi prospettano subito 3 soluzioni: la cura farmacologica, l’intervento chirurgico tradizionale e quello, invece, con il robot. Io conoscevo la laparoscopia ma non il robot. Un robot che mi opera in maniera assolutamente non invasiva, con una precisione assoluta, che non lascia ferite grandi e che permette una convalescenza più corta e meno dolorosa.
Io ho detto subito sì: “scelgo la chirurgia robotica”, ho detto loro. Non ho avuto dubbi al riguardo ed è stato facilissimo, per me, scegliere. Mi sono sentito di fidarmi e ho deciso di operarmi col robot.

Mi dissero che avrebbero dovuto asportare l’intera prostata. L’intervento sarebbe stato condotto dal Dottor Bernardo Rocco, che io conoscevo per fama: in particolare, una mia conoscenza mi aveva raccontato quanto fosse bravo, che aveva lavorato in America con i più grandi esperti di chirurgia robotica del mondo. Mi sono sentito più tranquillo.

I medici mi spiegarono che, dopo l’intervento, avrei avuto due problemi: l’incontinenza urinaria mi avrebbe costretto a portare il pannolone, sì, ma la cosa si sarebbe risolta nel giro di sei mesi. Il secondo problema era invece quello sessuale: il robot, essendo molto preciso, consente di mantenere e recuperare la capacità erettile del membro.

Trascorro l’estate a fare esami medici e a portare avanti una vita normale: il tumore alla prostata è, spesso, un malattia silente. Forse per questo io, durante quella lunga estate, parlavo molto della mia malattia, così come mi avevano consigliato i medici: mi sfogavo, mi aprivo, mi confidavo e mi sentivo meglio.

Arriva ottobre. Nel frattempo, il mio Psa aveva oltrepassato quota 11. Il mio intervento è fissato per l’8 ottobre. Quando arriva quel giorno, io mi ritrovo solo, anche perché, nel frattempo, il mio matrimonio è naufragato. Entro in sala operatoria, forse proprio perché sapevano che fuori non mi aspettava nessuno, tutti, nell’equipe medica, mi davano conforto: mi facevano parlare, mi accarezzavano, mi trattavano con una straordinaria umanità e dolcezza.

Mi sveglio e mi portano in terapia intensiva, a causa dei miei problemi di cuore: ho 4 bypass. Rimango lì 24 ore, poi altri tre giorni e, alla fine, mi mandano a casa. Tengo il catetere per nemmeno una settimana: non ho problemi di dolori ma il primo mese è duro a causa dell’incontinenza. Dopo 30 giorni, al controllo, la mia Psa è praticamente a zero: sono ufficialmente guarito.
Continuo con la riabilitazione a casa: i medici mi hanno dato un manuale che seguo meticolosamente e mi dice esattamente cosa fare. Continuo anche con le visite di controllo mentre, in appena 4 mesi, il problema di incontinenza è risolto.

Sono passati 7 mesi dall’intervento: so che hanno asportato tutta la prostata e, con essa, 29 linfonodi. Un record, mi hanno spiegato i medici. Purtroppo ancora ho il problema sessuale, il dottor mi ha detto che il tumore aveva colpito un fascio di nervi erigenti che è stato sacrificato perché troppo in prossimità del nucleo del carcinoma: probabilmente potevano essere già intaccati dal tumore.

Ora, ho erezioni a circa il 60 per cento. La mia libido è rimasta intatta e continuo ad avere orgasmi, anche se senza emissione di sperma, ovviamente. So che farmaci specifici possono aiutare l’erezione: con l’ok del mio cardiologo inizierò a utilizzarli. Ma adesso, la cosa che mi più mi gratifica è essere guarito. Io sono ottimista di natura, ma, per come sono stato seguito, ora sono tranquillo: i medici hanno saputo prendersi cura di me.

Romano Angelo

Elogio al migliore degli urologi: Dott. Rocco

In nome di mio padre, operato di cancro alla prostata qualche settimana fa presso il reparto di urologia del Policlinico di Milano, vorrei segnalare l’elevata professionalità, competenza, dedizione alla medicina e umanità del dott. Rocco.
Il Dott. Bernardo Rocco è la plastica dimostrazione che la sanità pubblica italiana possiede medici eccellenti e altamente qualificati, che danno lustro al nostro Paese e dignità ai malati.
Un grazie, infine, a tutto il personale che lavora in reparto, sempre disponibile e gentile.

Patologia trattata
Cancro alla Prostata.

29/04/2013 Giusy Statella

GRAZIE DI ESISTERE! Prof. Rocco e staff

 

Sono testimone della validità e della seria professionalità del reparto di urologia (Osp. Policlinico Maggiore di Milano) del Primario Prof. Francesco Rocco e della sua equipe, in quanto sono arrivato nel suddetto ospedale in condizioni di salute pessime. Ero molto spaventato perchè in precedenza la mia esperienza in un’altra struttura ospedaliera (non in lombardia) è stata devastante in quanto, per un semplice calcolo, sono rimasto ricoverato per circa cinque mesi: mesi che mi hanno rovinato l’esistenza in tutti i sensi.
L’accoglienza e la cura che ho ricevuto dai medici e tutto il personale presente in reparto mi ha ridato la speranza di poter uscire finalmente da questo incubo! Ho trovato un supporto psicologico incredibile! Non mi sono sentito trascurato neanche per un attimo e, grazie ai medici e il personale di reparto, ho ritrovato fiducia verso le strutture ospedaliere.
Grazie di cuore, mi avete salvato da una situazione molto critica, mi ricorderò per sempre di voi.
con affetto, Farris Agostino.

Patologia trattata
Ricostruzione uretere.

07/01/2012 Farris Agostino

Quando il pubblico può essere eccellenza

Sicuramente un esempio di eccellente sanità pubblica, dalla prima visita urologica al giorno delle dimissioni. A seguito di intervento chirurgico, tutto il personale ha dimostrato professionalità, competenza e disponibilità umana. Non ricordo il nome di tutti coloro che mi hanno curato, e ingiustizia sarebbe non nominarli tutti, ma sicuramente tutti hanno dimostrato come deve essere la sanità pubblica. Un grazie a tutti voi.

07/02/2010 Scalese Gino
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