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PROSTATA: OPERA IL ROBOT

In caso di tumore la chirurgia robotica permette un intervento mini-invasivo che tutela la qualità della vita. A partire da quella sessuale di  Claudio Buono Un robot contro il tumore della prostata: si chiama "Da Vinci" e viene utilizzato dalla Fondazione per la Ricerca e la Terapia in Urologia (RTU), nata nel 2000 e attiva presso il Padiglione "Cesarina Riva" dell'Unità Operativa di Urologia dell’Ospedale Policlinico di Milano. Sofisticato strumento per la chirurgia mini-invasiva, il robot "Da Vinci" consente di rimuovere la ghiandola prostatica conservando però al meglio le altre funzionalità dell'apparato uro-genitale e favorendo un più rapido recupero dopo l'operazione. Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo innovativo intervento con la consulenza del dottor Bernardo Maria Rocco, direttore scientifico della stessa RTU... Il robot L´alta possibilità di controllo assicurata dal sistema robotizzato "Da Vinci" e la conseguente massima precisione permettono al chirurgo di preservare le strutture anatomiche necessarie alla continenza urinaria e i fasci nervosi responsabili dell’erezione: due vantaggi fondamentali per assicurare un´alta qualità della vita al soggetto cui è stata rimossa la prostata. Altri vantaggi rispetto alla prostatectomia tradizionale (o "aperta"): incisioni microscopiche (aspetto estetico importante soprattutto per i soggetti più giovani), minore perdita di sangue e rischio d’infezione, tempi di ricovero più brevi e meno dolore post-operatorio, meno problemi di cicatrizzazione, ritorno più veloce alle normali attività. L'intervento L´alta possibilità di controllo assicurata dal sistema robotizzato "Da Vinci" e la conseguente massima precisione permettono al chirurgo di preservare le strutture anatomiche necessarie alla continenza urinaria e i fasci nervosi responsabili dell’erezione: due vantaggi fondamentali per assicurare un´alta qualità della vita al soggetto cui è stata rimossa la prostata. Altri vantaggi rispetto alla prostatectomia tradizionale (o "aperta"): incisioni microscopiche (aspetto estetico importante soprattutto per i soggetti più giovani), minore perdita di sangue e rischio d’infezione, tempi di ricovero più brevi e meno dolore post-operatorio, meno problemi di cicatrizzazione, ritorno più veloce alle normali attività. I vantaggi L´alta possibilità di controllo assicurata dal sistema robotizzato "Da Vinci" e la conseguente massima precisione permettono al chirurgo di preservare le strutture anatomiche necessarie alla continenza urinaria e i fasci nervosi responsabili dell’erezione: due vantaggi fondamentali per assicurare un´alta qualità della vita al soggetto cui è stata rimossa la prostata. Altri vantaggi rispetto alla prostatectomia tradizionale (o "aperta"): incisioni microscopiche (aspetto estetico importante soprattutto per i soggetti più giovani), minore perdita di sangue e rischio d’infezione, tempi di ricovero più brevi e meno dolore post-operatorio, meno problemi di cicatrizzazione, ritorno più veloce alle normali attività. Il consiglio "più" "Dal momento che ogni paziente rappresenta un caso a sé, e che non si può predire con assoluta certezza quali saranno i risultati dopo essersi sottoposti all’intervento chirurgico", avverte il dottor Bernardo Maria Rocco, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Terapia in Urologia (RTU), "è sempre bene consultare prima il proprio medico o lo specialista urologo di fiducia per avere informazioni sul trattamento più appropriato alla propria condizione e alle proprie aspettative". Per saperne di più su questo tipo di intervento e più in generale sulla prevenzione e la cura dei disturbi della prostata, puoi anche cliccare qui e porre direttamente la tua domanda al dottor Bernardo Maria Rocco nel nostro forum.  

Forum Men’s Health http://forum.menshealth.it/search.php?searchid=143500

http://www.iodonna.it/benessere/salute-prevenzione/2015/11/21/uomini-ancora-poco-attenti-alla-salute/?refresh_ce-cp